Nato nel 1929 a Buenos Aires, dal 1950 al 1957 studia alla Scuola Nazionale di Belle Arti della sua città natale dove, successivamente, insegnerà. È in questo primo periodo degli studi che conosce Demarco, Le Parc e Sobrino, mentre, dal 1945 al 1958, partecipa a numerose esposizioni collettive in Argentina e in America Latina.
LEGGI TUTTONato nel 1929 a Buenos Aires, dal 1950 al 1957 studia alla Scuola Nazionale di Belle Arti della sua città natale dove, successivamente, insegnerà. È in questo primo periodo degli studi che conosce Demarco, Le Parc e Sobrino, mentre, dal 1945 al 1958, partecipa a numerose esposizioni collettive in Argentina e in America Latina.
Dal 1959 si stabilisce e lavora a Parigi. I suoi primi lavori sono impostati sulla ricerca bidimensionale attraverso l’impiego del bianco e del nero, sulla problematica dell’anonimato, della moltiplicazione della forma, del movimento virtuale, della programmazione e infine sui problemi della sovrapposizione dei colori.
Nel 1960 è co-fondatore del Centre de Recherches d’Art Visuel CRAV, compagine creata da una decina di artisti che si restringe nel 1961 a sei esponenti, trasformandosi nel più noto GRAV, Groupe de Recherches d’Art Visuel.
Interessato all’analisi dei fenomeni visivi, a partire dal 1962, periodo in cui entra in contatto con il Gruppo N di Padova, introduce nelle sue opere il movimento reale e la luce, attraverso la proiezione di forme geometriche su schermo. Contemporaneamente realizza opere che possono essere manipolate dal pubblico (“Cilindri in rotazione”) e inizia una ricerca in evoluzione sui problemi dell’instabilità per mezzo della luce e del movimento, visibili in opere quali le “Boîte à la lumière instable” con colori e motivi da maneggiare, o nelle strutture luminose a colori mutevoli. Nel 1964 Horaçio Garçia Rossi e i membri del GRAV partecipano alla Terza Dokumenta e, nel 1967 all’importante esibizione intitolata Lumiere et mouvement, di particolare rilievo nel panorama dell’arte cinetica.
A partire dal 1966, l’artista realizza le prime opere che si sviluppano intorno al tema dell’identificazione visuale della scrittura (“Mouvement”), che lo conducono verso un Abbecedario in movimento (ritratto ambiguo dei membri del GRAV). Tale ricerca era già stata avviata a partire dal 1960, quando Horaçio Garçia Rossi crea un alfabeto “ambiguo” dove ogni lettera è dotata di movimento attribuitole in base alla sua forma e al suo significato. Su questo percorso di ricerca l’artista arriva a proporre un’immagine visuale, dove parola e significato si trovano in un rapporto a volte di opposizione, a volte di identificazione. I rapporti tra parola, significato e forma spingono l’artista verso ritratti del nome di artisti-pittori, basandosi sull’analisi e l’osservazione delle opere dello stesso artista, come nel caso di “Ritratto del nome di Mondrian” e “Ritratto del nome di Malevich”. Questa ricerca si spinge oltre, fino a realizzare il ritratto di una persona per mezzo delle lettere che compongono il suo nome, utilizzando i dati psicologici del personaggio e le sue preferenze riguardo forme e colori. In quest’ultimo filone di ricerca, Rossi fa prevalere l’aspetto visuale e plastico, senza però dimenticare le caratteristiche della personalità dei personaggi che ritrae.
Dal 1972 al 1974 ritorna ai problemi plastici bidimensionali e alla ricerca di una struttura semplice con mezzi analitici, questa volta introducendo l’impiego di nuovi materiali. Dalla fine degli anni ’70 il suo operato artistico procede approfondendo gli studi sul colore e le sue possibilità, unitosi successivamente alla problematica del colore-luce, che perdura fino al 1999. Da questo momento l’artista introduce nel suo lavoro una nuova energia, realizzando, dal 1999 al 2002, opere cromaticamente più aggressive, o come Rossi stesso afferma, più “arrabbiate” e che estende sul rilievo, sulla scultura e sugli oggetti. Questa tendenza invade anche le ricerche sul colore-luce fino al 2003.
Nel 2006 l’arte di Horaçio Garçia Rossi si unisce alla componente musicale, grazie al compositore Federico Gozzelino, il quale dedica una raccolta di quattro brani musicali ispirati all’Artista e alle sue opere; delle stesse musiche, eseguite al pianoforte da Yunko Watanabe, è stato pubblicato un cd, a cura della Galleria Civica d’Arte Moderna di Ljubljana e dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea. L’artista prosegue i suoi studi e i suoi approfondimenti sul colore-luce con rinnovata energia creativa e approda così al nuovo ciclo intitolato “Khaos Programme”. È su queste ultime opere che, nello specifico, sono impostate le ultime mostre (gennaio 2007) presso la Biblioteca Nazionale e la Galleria Marano di Cosenza, a cura di Giovanni Granzotto e Giovanna Barbero.
Muore a Parigi il 5 settembre 2012.
CHIUDI X2013
Brescia, AAB – Associazione Artisti Bresciani
2011
Padova, Maab studio d'arte
Paris, Ambassade d’Argentine
2010
Brescia, Studio F22
Paris, Galerie Lélia Mordoch
2009
Treviso, Casa Cillo, Cappella Maggiore
2008
Saint Petersburg, Musée de l’Hermitage
2007
Roma, Museo nazionale, Castel Sant’Angelo
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
Houston, Galerie Siccardi
Erice, Fondazione Ettore Majorana
2006
Ljubljana, Galleria Civica d’Arte Moderna
Palazzolo sull'Oglio (BS), Studio F22
Cosenza, Biblioteca Nazionale
Cosenza, Galleria Marano
2005
Paris, Galerie Lélia Mordoch
Strà (VE), Museo Nazionale Villa Pisani
Cervia (RA), Museo della Civiltà Salinara
2004
Pordenone, Galleria d’Arte Tarozzi
2003
Venezia, Galleria Fidesarte
Palazzolo sull’Oglio (BS), Studio F22
Lecco, Galleria Melesi
Milano,Palazzo del Senato
Milano, Studio PoliArt
2002
Vicenza, Valmore Studio d’Arte
2001
Bergamo, Galleria Fumagalli
2000
Paris, Centre Culturel Jacques Prèvert
1999
Brescia, Galleria Lo Spazio e P4
Paris, Galerie Lélia Mordoch
1997
Caracas, Galerìa Graphic CB
1996
Nanterre, Galerie les Lumières
Paris, Galerie Lélia Mordoch
1995
Paris, Galerie Claude Dorval, Paris
1994
Paris, Galerie Lélia Mordoch, Paris
1993
Paris, Galerie St. Charles de Rose
Calais, Galerie Hélios
Zurich, Galerie Suzanne Bollag
1992
Paris, Galerie Alexandre De La Salle, Grand Palais
Paris, Galerie Lélia Mordoch
Paris, Galerie St. Charles de Rose
Palazzolo sull'Oglio (BS), Studio F22
Lecco, Galleria Melesi
1991
Buenos Aires, Banque National de Paris
Paris, Espace Latino-Américain
Paris, Galerie St. Charles de Rose
Paris, La Défence
Calais, Galerie Hélios
1990
Paris, Galerie St. Charles de Rose
Buenos Aires, Galeria Van Eyck
1989
Brescia, Galleria Sincron
Palazzolo sull'Oglio (BS), Studio F22
Como, Galleria Nuovo Spazio
1988
St. Paul de Vence, Galerie Alexandre De La Salle
1987
Milano, Galleria Vismara
Lecco, Galleria Ariete
1986
Orly, La Galerie d’Art
1985
Tokyo, Moris Gallery
Matera, Galleria S. Biagio
Brescia, Galleria Sincron
1984
Parma, Centro Steccata - with Agostini
Paris, Espace Latino-Américain
1983
Vigevano (PV), Galleria Il Nome - with Morisson
1982
Leidschendam, Galleria de Sluis
Bassano del Grappa (VI), Galleria La Tavolozza - with Agostini
Brescia, Galleria Sincron - with Morisson
Amsterdam, Art Stable - with Demarco, Fabra, Sobrino
Épinal, Musée Départemental des Vosges - with Agostini, Biasi, Gard
1981
Ottendorf, Studio A
Sassoferrato (AN), Palazzo Oliva
Fano (PU), Galleria Una Arte
1980
Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa
Brescia, Galleria Sincron
1979
Feanza (RA), Galleria Voltone della Molinella
Roma, Studio AM 16
Genova, Galleria Centro del Portello
1978
Padova, Galleria La Chiocciola
Venezia, Galleria 8+1
1977
Como, Galleria Il Salotto
Cagliari, Galleria Duchamp
1976
Imola (BO), Galleria del Centro
Cesenatico (FC), Hotel Internazionale
1975
Milano, Galleria Zen
Zurich, Galerie Suzanne Bollag
Brescia, Galleria Sincron
Genova, Galleria Centro del Portello
Lecco, Galleria Giuli - with Demarco
1974
Parma, Galleria A
Neuchâtel, Galerie Media
Vigevano (PV), Galleria Il Nome
1973
Brescia, Galleria Sincron
Pescara, Galleria Nuova Dimensione
Milano, Galleria Zen
Como, Galleria Sant’Elia
1969
Bilbao, Galleria Grises
1967
Buenos Aires, Galleria Rubbers
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